Covid-19 : un modello da fare e perfezionare

Un nuovo modello sviluppato dai ricercatori di Princeton e Carnegie Mellon migliora il monitoraggio delle epidemie tenendo conto delle mutazioni nelle malattie, per consentire ai leader di valutare gli effetti delle contromisure prima di adottarle.

"Vogliamo considerare interventi come quarantene e isolamento di persone e vedere come incidono sulla diffusione di un'epidemia quando il patogeno muta mentre si diffonde", dichiara H. Vincent Poor, uno dei ricercatori.

Inoltre afferma che i modelli attualmente più utilizzati per tracciare le epidemie non sono progettati per tenere conto dei cambiamenti della malattia che stanno monitorando. Conoscere le mutazioni, infatti, aiuterebbe i leader a decidere quando adottare misure di isolamento o inviare risorse aggiuntive in un'area.

Nell’articolo pubblicato il 17 marzo negli atti nella National Academy of Sciences, i ricercatori descrivono come il loro modello sia in grado di tracciare i cambiamenti nella diffusione dell'epidemia causati dalla mutazione dell’organismo patogeno.

Ora stanno lavorando a un modello che tenga conto anche delle misure adottate per arginare l'epidemia. Questo deriva dall'esame del movimento di informazioni attraverso i social network, il quale presenta notevoli somiglianze con la diffusione di infezioni biologiche.

Se qualcosa diventa leggermente più eccitante per i destinatari, potrebbero tendere a condividerlo con più persone.

“Informazioni diverse hanno velocità di trasmissione diverse. Il nostro modello consente di considerare i cambiamenti delle informazioni mentre si diffondono e in che modo tali modifiche ne influenzano la diffusione. Le informazioni vengono astratte in grafici di nodi collegati; i nodi possono essere fonti di informazione o potenziali fonti di infezione", afferma Poor. Ottenere informazioni accurate è estremamente difficile durante una pandemia in corso e in continuo mutamento, come nel caso del COVID-19.

È come un incendio. Bisogna aspettare fino a quando non si raccolgono dati per prendere decisioni: avere un modello può aiutare a colmare questo vuoto. Ci auguriamo che questo modello possa fornire ai leader un altro strumento per comprendere meglio i motivi per cui il COVID-19 si sta diffondendo molto più rapidamente di quanto previsto e che ciò li aiuti a implementare contromisure più efficaci e tempestive", afferma Poor.

Oltre a Poor, i co-autori sono i ricercatori Rashad Eletreby, Yong Zhuang, Kathleen Carley e Osman Yağan of Carnegie Mellon. Il lavoro è stato supportato in parte dall’Army Research Office, dalla National Science Foundation e dall’Office of Naval Research.

Sonia Paoloni