Una società biotech italiana si è quotata al Nasdaq
Si chiama Genenta Science, è nata al San Raffaele di Milano e si occupa di sviluppare terapie basate sulle cellule staminali per combattere i tumori.
La scaleup di biotecnologie Genenta Science è la prima azienda italiana a essere quotata al Nasdaq. Lo scorso 15 dicembre, l’indice dei principali titoli tecnologici della borsa statunitense ha accolto l’ingresso dell’azienda italiana, che si occupa di sviluppare terapie per combattere i tumori con le cellule staminali. Un successo della ricerca italiana che parte dall’ospedale San Raffaele di Milano.
La società è stata fondata nel 2014, come spin-off del San Raffaele, da Luigi Naldini, direttore della divisione di medicina rigenerativa, cellule staminali e terapia genetica dell’ospedale milanese, da Bernhard Gentner, ematologo e ricercatore del San Raffaele, e da Pierluigi Paracchi, oggi amministratore delegato di Genenta.
Al suo debutto, nel febbraio del 2015, ha raccolto un primo round di investimenti da 10 milioni di euro e dopo due anni un secondo da 7 milioni. È però nel settembre del 2019 che ha chiuso il suo round più fruttuoso guadagnando altri 15 milioni. L’ultimo round è stato particolarmente significativo, perché guidato dal fondo di investimento cinese Qianzhan investment management nella sua prima operazione in Italia e in Europa.
L'offerta pubblica iniziale è stata di 2,4 milioni di azioni a un prezzo di 11,50 dollari l’una. Genenta ha anche venduto 720mila azioni riservate ai suoi attuali azionisti, sempre al prezzo di 11,50 dollari. Il ricavato atteso dell'Ipo dovrebbe essere di circa 36 milioni di dollari. Inoltre, la società ha anche aperto un’opzione, di soli 30 giorni, per acquistare altre 360 mila azioni che dovrebbero portare i proventi lordi dell’offerta pubblica iniziale sopra ai 40 milioni di dollari. Tuttavia, la prima giornata si è chiusa con un lieve calo del titolo, sceso a 11 dollari, che però ha recuperato lo 0,25 già il giorno seguente.
Genenta Science è una società di biotecnologie che sta sperimentando lo sviluppo di una terapia pionieristica per curare i tumori con le cellule staminali. Il prodotto di punta, ora in fase di sperimentazione clinica sui pazienti, è il Temferon. L’azienda può vantare un ampio respiro internazionale, infatti le attività di ricerca sono basate al San Raffaele di Milano e in un laboratorio di New York, mentre tutta la dirigenza, a parte Paracchi, è basata negli Stati Uniti.