Perché Virgin Galactic vola nello spazio ma perde quota in Borsa
Quotazioni in calo dopo l'annuncio di una vendita di azioni comuni per 500 milioni di dollari da parte della compagnia che vuole investire sull'offerta commerciale dei voli spaziali
Un calo delle azioni del 17,3% dopo l’annuncio di vendita di nuove azioni per 500 milioni di dollari: è accaduto lunedì a Virgin Galactic, la compagnia del gruppo Virgin, che appena il giorno prima, domenica, aveva effettuato con successo il primo volo suborbitale con equipaggio, a bordo con il fondatore Richard Branson. Ripartendo dai 49,20 dollari di venerdì, le quotazioni della holding sono atterrate lunedì sui 40,69, proseguendo la discesa a 37,76 dollari il giorno successivo. Nonostante il calo repentino, il titolo vanta ancora un +59,12% da inizio anno, sebbene sia lontano dal record di 62,8 dollari raggiunto negli ultimi dodici mesi.
L’accordo per la nuova emissione di azioni comuni è stato raggiunto con Credit Suisse, Morgan Stanley e Goldman Sachs: sulla base della valutazione di venerdì, riportata anche nel documento presentato da Virgin Galactic alla Sec (l’autorità statunitense che vigila sui mercati finanziari), si tratterebbe di quasi 10,2 milioni di azioni. Attualmente la compagnia ha un flottante di 164,6 milioni di azioni, su un totale di 240 milioni, ma a quanto pare gli azionisti esistenti non hanno gradito la possibilità che l’utile possa essere diluito su basi più ampie. Secondo alcuni osservatori, qualcuno potrebbe aver deciso di capitalizzare quanto ottenuto finora, visto il forte incremento tuttora registrato, in attesa di ulteriori sviluppi prefigurati dalla strategia dell’imprenditore britannico.
Virgin Galactic ha affermato di voler utilizzare i proventi raccolti con la nuova offerta di titoli sul mercato per diversi scopi aziendali, comprese “le spese in conto capitale per costruire impianti, sviluppare la flotta aerospaziale e altri miglioramenti infrastrutturali”. La compagnia intende quindi investire il nuovo denaro avendo già ribadito l’intenzione di lanciare il servizio commerciale nel 2022, non prima di aver effettuato altri due voli di test. Sebbene siano già 600 i biglietti prenotati (a 250mila dollari) la risposta del mercato potrebbe essere più attendista, anche perché l’unico annuncio di Branson una volta sceso dallo spazioplano ha riguardato un concorso a premi con Omaze (una compagnia non profit di raccolta fondi per scopi benefici) per due posti nella prossima missione.
Va notato che il titolo (“Spce” al Nasdaq) è stato uno dei preferiti nel corso della mania per le azioni-meme, un fenomeno noto per le opportunistiche fluttuazioni dei titoli che ha innescato tra gli investitori amatoriali riuniti Reddit. Tra fine gennaio e inizio febbraio aveva raddoppiato le proprie quotazioni dai 30 dollari fino a 54,5 dollari, in meno di un mese. A inizio luglio, quindi, Virgin Galactic viaggiava ancora a livelli quasi doppi rispetto ai 24 dollari con cui si era affacciato al 2021.