La startup italiana della logistica spaziale si quoterà al Nasdaq - Wired -
La società italiana di logistica e servizi di trasporto aerospaziale D-Orbit punta a quotarsi nel Nasdaq, grazie alla fusione con la società finanziaria statunitense Breeze holdings. L’unione avverrà tramite una spac (special purpose acquisition company), un veicolo di investimento destinato alla raccolta di capitali tramite quotazione in Borsa, e verrà concluso entro il secondo o il terzo trimestre dell’anno. Attraverso questa procedura, D-Orbit entrerà nel listino tecnologico con il simbolo Dobt e una capitalizzazione di 1,28 miliardi di dollari.
D-Orbit è stata fondata nel 2011 da Luca Rossettini e Renato Panesi, rispettivamente amministratore delegato e direttore generale dell’azienda. Ha sede a Fino Mornasco, in provincia di Como, e uffici in Portogallo, Regno unito e Stati uniti. La società è leader nel settore della logistica e dei trasporti spaziali, in particolare grazie alla sua piattaforma In orbit now (Ion), in grado di trasportare molti micro-satelliti in orbita e rilasciarli in fasi distinte, consentendo un forte risparmio sui costi e sulle tempistiche. L’azienda è anche la prima compagnia spaziale al mondo a essere certificata come Benefit corporation, ovvero una società che punta a sviluppare tecnologie e servizi per i benessere della collettività e nel rispetto dell’ambiente.
Insieme a Breeze entrerà come investitore anche The Bolden group, un consorzio di leader nel settore spaziale fondato da Charles Bolden, ex amministratore della Nasa, che sosterrà D-Orbit nella prossima fase di crescita con 185 milioni di dollari. D-Orbit continuerà a essere guidata da Rossettini e Panesi, mentre Bolden e Renee Wynn, ex responsabile per le informazioni della Nasa, faranno parte del consiglio di amministrazione della società quotata in borsa.
“La transazione con Breeze Holdings arriva in un momento importante per D-Orbit - ha dichiarato l’azienda in un comunicato - poiché la nuova economia spaziale si prepara a una rapida crescita”. Infatti, le previsioni sostengono che questo settore dovrebbe aumentare “fino a 1,4 trilioni di di dollari entro il 2030, con oltre 65 mila satelliti lanciati nei prossimi dieci anni”. Per la società si tratta di una grande occasione per implementare i propri servizi di assistenza in orbita e le sue infrastrutture di trasporto e logistica.