Charles Eames, storia del designer delle icone
Tutti, o almeno molti, conoscono e amano il designer statunitense Charles Eames per essere l' autore di memorabili mobili tuttora in produzione la maggior parte dei quali progettati insieme alla seconda moglie Ray Kaiser. Sono in meno a sapere che è stato anche un precursore in campi quali l’architettura, la fotografia, la cinematografia. Inoltre la sua figura ha funzionato da vero e proprio legante tra il design americano e quello scandinavo di cui era esperto conoscitore.
Nato a St. Louis, in Missouri, nel 1907, Charles Ormond Eames Jr -questo era il suo nome per intero- ha da subito cominciato a sviluppare un certo interesse per l’architettura e l’ingegneria, avviando il proprio studio professionale già nel 1930.
Le sue idee si espansero presto oltre l’espressione architettonica tanto da ricevere una borsa di studio per frequentare la Cranbrook Academy of Art in Michigan, una delle migliori scuole di architettura, arte e design americane fondata nei primi anni del ‘900. Come nella scuola del Bauhaus, lo staff dell'accademia promuoveva un attivo scambio di idee tra i diversi studi e i laboratori, incoraggiando al contempo sperimentazioni moderne intorno al design.
Negli stessi anni frequentava la Cranbrook Academy of Art anche la studentessa Bernice Alexandra (alias Ray) Kaiser. Tra i due nacque un feeling, non solo progettuale, che sfociò nel matrimonio nel 1941. Sempre in questa accademia il designer Charles Eames ebbe l’opportunità di conoscere il designer e architetto di origini finlandesi naturalizzato statunitense Eero Saarinen con il quale strinse una grande amicizia che lo avvicinò al design scandinavo.
I due insieme vinsero nel 1940 il contest Organic Design in Home Furnishing, organizzato dal MoMA di New York. Il tema, come lo descrisse lo stesso curatore del tempo, Elliot Noyes, doveva riflettersi nei complementi d’arredo come una “organizzazione armoniosa delle parti con il tutto, adattandosi secondo la struttura, il materiale e lo scopo”. Il loro lavoro era incentrato sulla realizzazione di una serie di sedie curvilinee formate da un unico pezzo di compensato stampato progettato per essere comodo, economico e, soprattutto, producibile in serie. Un sistema modulare razionale di mobili contenitori e sedie in legno sagomato che presentava un nuovo concetto di continuità basato sul nascente design organico, quell’approccio olistico e umanistico al design sperimentato, tra i primi, da maestri quali Charles Rennie Mackintosh e Frank Lloyd Wright. Questo tipo di approccio considerava fondamentale il modo in cui elementi singoli come oggetti e mobili si rapportavano a livello visivo e funzionale con il contesto degli interni in cui erano collocati e con l’edificio nel suo insieme.
Negli anni successivi Charles lavorò come scenografo per la compagnia di cineproduzione Metro-Goldwyn-Mayer, mentre assieme a Ray cominciarono a sviluppare una macchina per le tecniche di stampaggio sul compensato che li portò alla creazione della Kazam! Machine, frutto di diversi esperimenti svolti all’interno del loro appartamento. Di fatto l’unione con Ray garantì alla coppia uno stile davvero unico. Lui architetto e designer, lei anche artista; il primo concentrato sull’aspetto tecnologico, dei materiali e produttivo, la seconda interessata all’aspetto formale, spaziale ed estetico unito all’ergonomia.
Con le loro continue ricerche sulla flessibilità del legno, i due hanno creato pezzi dalle linee sinuose che sono entrati nel storia del design. Il loro, del resto, fu un percorso segnato dalla complicità e dalla sperimentazione. Nel ’42 ricevettero dalla Marina una importante commessa che li portò ad aprire una vera e propria ditta per la lavorazione del compensato, la Plyformed Wood Company. Questi furono anni di grande fermento per gli Eames e le tecniche di modellazione della Kazam! vennero ulteriormente sviluppate; i loro esperimenti provarono che le sedie formate da due pezzi distinti erano più economiche da produrre rispetto ai modelli formati da un solo pezzo – se una parte si rompeva nello stampo, poteva essere sostituita a un costo molto inferiore rispetto a un’intera sedia – così la fabbrica decise di realizzare elementi separati, aggiungendo un tocco minimalista al loro design. Da questa esperienza nacquero i prototipi della Dining Chair Wood (DCW), la Lounge Chair Wood (LCW) e la Dining Chair Metal (DCM).
Se c'è un motto che ben esprime il pensiero dei coniugi Eames è: “offrire il massimo e il meglio al maggior numero di persone al prezzo più basso”. Nessuno dei loro altri progetti si avvicinò così tanto al raggiungimento di questo ideale come le Plastic Chair degli Eames. Per anni la coppia di designer sperimentò con l’idea di riuscire a creare un guscio, un unico pezzo stampato, plasmato appositamente per adattarsi all’ergonomia del corpo umano. Quando gli esperimenti con il compensato e la lamiera di alluminio negli anni ’40 portarono a risultati insoddisfacenti, la loro ricerca di materiali alternativi li fece approdare alla resina poliestere rinforzata con fibra di vetro.
In seguito sorsero difficoltà economiche e gli Eames furono costretti a vendere l’azienda che divenne la Molded Plywood Products Division della Evans Products Company di Detroit, di cui per qualche tempo Charles fu direttore nella sezione Ricerca e Sviluppo. In questi anni (1945) vennero prodotti e distribuiti una serie di mobili per bambini in compensato stampato progettati dagli Eames.
Nel 1946 il MoMA invitò Charles per presentare la sua prima mostra personale, New Furniture Designed by Charles Eames, in cui vennero esposti i prototipi delle famose sedie di Charles Eames in compensato stampato (in realtà progettate dalla coppia). La mostra fu curata quasi interamente dallo staff degli Eames e il risultato più innovativo furono le installazioni audio e video, assolutamente in anticipo sui tempi, oltre ai pannelli grafici, foto e sedie sistemate con i pezzi separati (come se fossero appena esplose), dimostrando il modo in cui venivano realizzati gli arredi.
L’esposizione non rimase inosservata e i complementi progettati dagli Eames divennero presto una esclusiva dell'azienda americana di arredi moderni Herman Miller che li commercializzò e distribuì, divenendo il marchio rappresentativo del loro lavoro.
Nel 1949, Charles e Ray Eames progettarono e costruirono la loro casa a Pacific Palisades, in California come parte del Case Study House Program sponsorizzato dalla rivista Arts & Architecture. La loro progettazione e l'uso innovativo dei materiali hanno reso la casa una meta ambita per architetti e designer di tutto il mondo. Oggi è considerata una delle più importanti residenze del dopoguerra.
Non è tutto. Durante la loro carriera divennero famosi per la produzione di film e cortometraggi come Powers of Ten, opera composta da due short movies che descrivevano la scala relativa dell'Universo in relazione a un ordine di grandezza basato su un fattore di dieci, espandendosi dalla Terra all'Universo, per poi rivolgersi verso l'interno fino ad arrivare al singolo atomo e ai suoi quark. “Non sono dei veri e propri film", diceva Charles. “sono solo un modo per trasmettere un’idea”.
Nel 1948 gli Eames parteciparono ad un'altra mostra del Museum of Modern Art di New York, intitolata International Competition for Low-Cost Furniture Design, per la quale si cimentarono con un nuovo progetto: La Chaise, ispirata al bronzo Floating Figure dello scultore americano (ma francese di nascita) Gaston Lachaise.
Composta da due gusci in fibra di vetro incollati, una base cromata e piedini in rovere naturale, la sedia presenta (oggi come allora) un’eleganza accattivante e consente un’ampia gamma di posizioni di seduta. Non ricevette premi poiché allora considerata troppo “specifica nell’uso” e troppo costosa da produrre. Tuttavia, i giudici non poterono non esprimere ammirazione per la sua costruzione “impressionante, bella e inventiva”.
La Chaise è ufficialmente entrata in produzione nel 1991, 13 anni dopo la scomparsa di Charles, quando Vitra International ha iniziato a produrla e distribuirla in risposta all’interesse e alla richiesta del pubblico. Oggi, la sedia è considerata un'icona del design organico insieme alla Eames Lounge Chair and Ottoman, pezzo entrato a far parte della collezione permanente del Museo d’Arte Moderna di New York
La Eames Lounge Chair, la poltrona di Charles Eames più famosa, è apparsa per la prima volta in una serie televisiva trasmessa sulla NBC negli Stati Uniti nel 1956. Subito dopo il debutto, Herman Miller lanciò una campagna pubblicitaria che ne evidenziava la versatilità. Dalla sua introduzione, la sedia è stata prodotta ininterrottamente da Herman Miller in America e successivamente da Vitra che iniziò a realizzarla per il mercato europeo. Sin da subito altre aziende di mobili iniziarono a copiare il design della Lounge Chair and Ottoman: alcuni fecero copie dirette, altri erano semplicemente “influenzati” dal suo design. Tuttavia, Herman Miller e Vitra rimangono le uniche due società a produrre queste sedie con il nome Eames stampato.
Charles fu insignito di diversi prestigiosi premi tra cui si citano: il Kaufmann International Design Award nel 1961, il 25 Year American Institute of Architects Award nel 1977, il Queen's Gold Medal for Architecture nel 1979.